La musica popolare palestinese è caratterizzata da melodie mediorientali tradizionali e rappresenta una parte importante della vita in tutta la popolazione araba autoctona. L’amore per la musica in Palestina si esprime con brani strumentali, che riproducono suoni antichissimi mescolati ad altri più moderni, adattando stili e ritmi a contesti più moderni, e anche con brani cantati. I temi principali trattati riguardano sia un sentire intimo ed esistenziale, sia una riflessione sulla società e l’occupazione. Nei testi si ritrovano racconti sugli abusi, la perdita della terra, la diaspora, la Gerusalemme antica, i campi profughi, gli amori difficili e i sogni in balia di una giustizia che non si concretizza. Spesso si ritrovano le poesie di Mahmoud Darwish come testi cantati. Interpreti famosi di questo stile sono, in primis, Marcel Khalife e il Trio Joubran. La musica palestinese riflette la società e il desiderio forte di tornare alle origini, all’anima dell’uomo, prima che guerre e politiche rovinassero le loro esistenze. Gli strumenti musicali tradizionali palestinesi hanno un suono molto riconoscibile. È il suono che fa volare l’immaginazione. I principali strumenti sono:
UD (Laud o Liuto) é lo strumento più noto ed importante della musica Araba. Ha radici persiane (il “Barbat”). Il Laud letteralmente significa legno. In origine aveva solo quattro corde che rappresentavano i quattro elementi fondamentali della natura: fuoco, acqua, terra e aria. Successivamente, il numero delle corde aumentò a sei doppie. Conosciuto anche dagli antichi Egizi, Assiri, Cinesi e Persiani, oggi è l’unico strumento capace di seguire tutte le melodie: è’ il principe degli strumenti musicali e simbolo della musica araba. ZAGAT (o cimbali) è uno strumento formato da due paia di piattini metallici, che si mettono sul dito medio e sul pollice di ciascuna mano e si usano come accompagnamento. QANUN discende della antica arpa egiziana. E’ uno strumento di ottone e legno a forma trapezoidale, composto da 72 corde, le modulazioni e i cambi di tono sono dovute a piccole alette di bronzo che si stringono quando si vuole aumentare il suono di una nota. Lo strumento si suona pizzicando le corde con le dita o con plettri applicati agli indici. REQ significa “delicato”. Formato da una cornice circolare in legno, costituita da piattini in metallo e ricoperta su un lato da pelle di capra o di pesce. DUFF (o adufe) è simile al “req” ma non possiede piattini e ha un diametro tra i 30 e i 50 cm. La cornice è ricoperta da pelle di capra. NAY è lo strumento musicale più antico creato dagli Egizi nell’epoca faraonica. Ha il gambo della canna (pianta che cresce ai margini degli innumerevoli canali).La lunghezza oscilla tra i 37 e gli 80 cm. La minor lunghezza corrisponde a un suono più acuto. Ha 7 fori, di cui uno nella parte inferiore. Il suo timbro poetico si adatta ad effetti melanconici che possono esprimere sia gioia che disperazione. DARBUKA (o tabla) strumento a percussione. Anticamente la forma cilindrica veniva fatta con terracotta e sulla bocca superiore veniva tesa pelle di pesce. Chiamato anche “iI cuore della musica araba”. RABAB composto da un manico largo di legno che termina con due tasselli laterali. La cassa di risonanza è piccola, ricavata dall’armatura del cocco e ricoperta di pelle animale. Dotato di due corde di crine di cavallo (o pelo di capra) accordato in casa, si suona con l’aiuto di un arco. ZURNA (o Mizmar) è una sorta di oboe tradizionale con 7 fori nella parte frontale e 1 nella parte posteriore.
La musica tradizionale è spesso accompagnata dalla Dabka, la danza popolare tradizionale di Palestina, Il significato letterario della parola in arabo significa ‘battendo i piedi’. La dabka si basa sulla sincronizzazione dei passi dei piedi dei ballerini che la eseguono tenendosi per mano formando una linea retta, un arco o un cerchio. I ballerini della dabka vengono chiamati dabeekeh. Laweeh è colui che guida la dabka e dà il ritmo: ha il ruolo di guidare la direzione la dabka, può decidere di eseguire dei passi da solista. Possono ballarla gli uomini, le donne, o entrambi assieme, con passi e ritmi diversi. La Dabka è un ballo di gruppo, spesso eseguito a matrimoni e altre occasioni di festa. La Dabka è anche un modo per esprimere in modo positivo il proprio nazionalismo e l’antica presenza della propria arte e cultura. Oltre ad un ballo tradizionale, porta con sé racconti d’amore, lotte di resistenza e i sogni degli arabi, tramandati da generazione in generazione.
È di particolare importanza per il popolo palestinese, in assenza di una giustizia fatta, sviluppare il proprio patrimonio artistico come strumento per riaffermare la loro identità.